Saturday, March 24, 2007

Vita da drago#16: Il canto del Vento

E' da un po' di giorni che voliamo: ormai la foresta è ben distante alle mie spalle. Nessuno ci ha ancora visti. Meglio così. Adesso è mattino inoltrato, ma è la sera il momento della giornata che ho imparato ad apprezzare di più: infatti, in cielo splendono due magnifiche lune, che cambiano colore a seconda delle notti. In questi giorni ho imparato a conoscere meglio SquamaVerde e Selvaggia: il primo, sotto la ruvidità del suo carattere è fedele e sincero, mentre lei... E' difficile descriverla. Ha ricominciato a camminare zoppicando, i primi passi li ha fatti appoggiati al mio dorso... Insomma, la vedo con una strana luce, ma provata: più di un'amica... Quasi da mamma, mi vergogno ad ammetterlo. Non sopporterei vederla soffrire, non sò spiegarlo chiaramente, perché cerco di pensarci poco o di non pensarci proprio.
*
Sono circa le dieci, e voliamo come al solito alti nel cielo per non farci scorgere, e anche piuttosto velocemente. Ma ad un certo punto SquamaVedre s'arresta. -Siamo arrivati- dice. Poi punta verso una coltre di nubi molto al di sopra di noi e scompare. Allora comincio a prendere quota pure io,fin quando non mi ritrovo a volare praticamente in posizione verticale per raggiungere prima le nubi, con Selvaggia che si tiene come meglio può all'aculeo davanti a sè. Alla fine, dopo uno sforzo non indifferente, arriviamo. Il panorama è sconcertante: una gigantesca distesa di nubi, un'infinita pianura bianca che si propaga in tutte le direzioni. Alla faccia! Ma le nubi reggono il peso? Poi vedo SquamaVerde che cammina sotto di noi. Risposta alla mia domanda. Atterro davanti a lui. Mi guarda per un attimo, poi con un guizzo di coda si allontana con passo solenne verso un'altura nuvolosa. Guardo un attimo Selvaggia, quasi per accertarmi che sia ancora sul mio dorso, poi seguo il mio amico tentando di imitare la sua andatura (cosa che mi riesce con scarso successo). Alla fine arrivo all'altura. SquamaVerde inspira un attimo, poi dice: -Fai scendere Selvaggia-. L'elfa obbedisce. Allora il drago verde emette un lungo ruggito, quasi ululato, perché è una nota cristallina, non rauca come la maggior parte dei ruggiti: si direbbe quasi che stia cantando. Poco dopo, al suo richiamo risponde una nota ancora più cristallina: sì, questo sì che è un canto, e che canto! Mai sentito niente di simile. Ad un certo punto, una figura serpeggiante guizza alla mia sinistra. Mi volto un attimo, ma non vedo nulla. Strano... Poi sento il canto che s'avvicina. Continuo a girarmi, ma non vedo nulla fin quando non lo sento praticamente dentro il mio orecchio. Mi giro e vedo un bellissimo Drago dell'Aria che mi guarda.

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