Monday, November 5, 2007

L'Inizio

Passo una giornata intera a far compagnia a Squama, guardando insieme a lui gli Elfi del Giorno volteggiare da una casa all'altra oppure chiaccherando solamente con il drago. Ad un tratto, verso la seconda metà della giornata, Selvaggia si fa finalmente viva. Cortesemente si informa sulla nostra salute, ma noi le diamo risposte poco dettagliate. Difatti, siamo entrambi preoccupati: qualcosa non va. Lo si capisce direttamente dall'elfa: pur essendosi riposata dal viaggio lavandosi ed indossando nuovi abiti, l'espressione della Notturna è tesa ed affaticata. Risponde abbozzando un sorriso ad i nostri sguardi interrogativi. -Non sono persona gradita per gli abitanti di questa città per via della mia razza. Pur essendoci la Terza Luna, il Re si stà esponendo parecchio nel farci alloggiare qui. Inoltre, una sinistro evento è ormai vicino, così almeno credo...-
-Che vuoi dire?- l'interruppe Squama. Gli occhi di lei si fecero più tristi e dopo un sospiro riprese a parlare: -Il cucciolo che StelladiGhiaccio ha trovato qui vicino, Berizul, aveva una freccia nera nell'ala-. Squama ringhia. Selvaggia annuisce. -Al contrario di ciò che pensano gli Elfi del Giorno, il Demone Nero non si limiterà ad attaccare una sola razza elfica. Gli umani sono alle porte, e la popolazione non è pronta a subire un'invasione. Si spera solo che la selva riesca a trattenerli ancora... Ma è una follia credere nel fato fino a questo punto. Stò tentando di contrattare un'alleanza con gli Elfi del Giorno, ma il Re si stà rivelando molto più ottuso di quanto potessi immaginare. Credo che rimanderemo tutto a dopo la Terza Luna-.
-E quando sarà?- chiedo io.
L'elfa si prepara nuovamente ad andarsene. -Stanotte-, dice, prima di scomparire.

E la notte arriva lentamente, con calma, annunciata solo da piccoli indizi che s'andavano a formare sempre più chiaramente negli elfi che ci circondano: dalle graziose lanterne che compaiono giocose fuori dalle case, dalla lieve tensione elettrica che traspare da ogni movimento degli abitanti del luogo: movimenti più guizzanti e scattante, risa e gridolini dei bimbi sempre più frequenti... Come una tanto attesa notte di Natale, solo con più eleganza e più magia. Poi, quando finalmente il Sole tramonta, tutto tace per un secondo, lasciando solo il suono dell'acqua sempre in movimento a proseguire il proprio monologo. La tensione è al massimo. Tutti stanno per scoppiare. Poi, quasi improvvisamente, un bambino grida felice. Ed in pochi istanti la sua candida voce si perde, coperta dalle mille altre, gridanti anche loro di gioia. La festa è iniziata ufficialmente. Si sentono dei flauti di pan suonare lievi di sottofondo, dando al tutto un effetto più mitologico e casereccio. Intanto, la tensione è esplosa, liberando piccoli fiocchi d'allegria che penetrano in tutti. I grifoni, lasciati liberi, volano ruggenti, intrecciandosi con le figure di elfici danzatori ancora alati, perché la Luna non è ancora sorta. I musicisti prima del concerto vero e proprio.
Su una pietra è poggiato un tavolo di pietanze, dove ogni tanto sciamano i Diurni. Io osservo tutto, estasiata dalle luci delle lanterne e da quello sciamare di gente vocianti. Squama s'accorge di tutto e mi sorride. -Vai.
-Cos...?-
-Vai. Vola via da qui e vai a divertirti. Si vede che muori dalla voglia di andare. La festa ti chiama, come chiamerebbe me se fossi in un'altra situazione.-
Sospiro. -Davvero non ti dispiace?-
-Ne ho passate diverse, di feste come questa. E non è giusto che tu ti rovini il primo Avvento della Terza Luna per colpa mia. Vai, prima che m'arrabbi-.
-E tu? Rimarrai ad annoiarti per tutto questo tempo?-
Stavolta è lui a sospirare. -Probabilmente arriverà qualche cuccioletto elfico a tormentarmi. E poi... Devo stare attento. I fiori presto sbocceranno- conclude guardando dei piccoli boccioli ramati che non avevo notato fino ad allora. Annuisco piano. Lui, sorprendendomi, mi sfiora la fronte con il muso, prima di ripetermi: -Divertiti-. Arrossisco un momento prima di spiccare il volo aggrazziata.