Thursday, December 20, 2007

Incontro con il re.

Volo verso l'alto, verso la Luna, per poi planare in circolo per avere una visuale generale della città: sembra un ritrovo di insetti luccicanti, un brusio di sottofondo, un continuo movimento da tutte le parti. Dopo quel momento di generalità, mi getto sui particolari, sperando di notare le uniche due faccie conosciute in quel mare di folla: ma nè Selvaggia nè Felix sembrano trovarsi nei dintorni. Piego un'ala in modo da curvale con fluidità mentre m'abbasso verso il cuore della festa: su una rocca al centro della rupe, circondato da ponti di legno ed edera, sorge una piattaforma sul quale è costruito un enorme nido. All'interno di questo, con un potente grifone al fianco, è appena notabile un maestoso Elfo del Giorno, le ali dorate a macchie rossicce ben spalancate mentre stà per spiccare il volo, con una tale grazia da rendere rozzi i movimenti del grifone dietro di lui, che lo segue attento e feroce. Non porta corona, ma chiunque avrebbe capito che ha del sangue reale nelle vene. E quando s'avvicina a me apparentemente senza muovere le ali ma semplicemente mutando la posizione di alcune piume o del corpo, ne ho la certezza. Sembra vecchio mille anni, eppure giovane come il più gagliardo degli uomini: contrasto percepibile tra occhi e corpo.
Con un cenno del capo mi saluta. -Benvenuto, nobile drago, al questa città degli elfi Piumati. Sei il benvenuto, ed avrai la benevolenza del mio popolo questa sera. Io sono Asperon, re di queste terre-.
Inarco il collo chinando appena la testa. -E' un onore, sire, fare la vostra conoscenza. Il mio nome è StelladiGhiaccio, al vostro servizio-.
Il Re pare colpito da queste ultime parole. -Un drago al servizio di qualcuno? Da tempo conosco la vostra razza, eppure nessuno di voi aveva mai proferato queste parole-.
Rimango un momento spiazzata, ma mi riprendo in fretta. -Prendetelo come un segno di rispetto-.
-Lo farò-. Il grifone dietro di lui gracchia un ringhio, lanciando uno sguardo d'intesa all'elfo, che con un ultimo saluto chiede congedo e vola via. Rimanendo un ultimo momento in aria, chiudo le ali e come un'airone che fende l'acqua mi getto nell'aria mia amica, alla ricerca di volti amichevoli che non siano legati alla Terza Luna che presto si presenterà nel cielo.