Altri pochi minuti, e la cascata di Menikin è davanti a noi, impotente come la razza con cui vive. Non perdo tempo a rimirarla e prendo subito quota, sfrecciando veloce sopra le prime case degli elfi del Giorno, ormai del tutto ridestati dalla pazzia della festa...Eppure, oltre ad aver ritrovato la lucidità sembrano particolarmente tesi: evidentemente il ruggito del drago ha raggiunto pure la Capitale degli Elfi del Giorno.
Qualche altro minuto di volo, ed un Diurno a cavallo di un grifone argentato ci vola incontro: è vestito di un'armatura leggera, di colorazione ramata, con inciso sopra due piume incrocate alla punta sopra le quali v'è inciso un leone rampante. Il tipo mi sbarra la strada, così sono costretta a fermarmi. Felix si sporge dalla mia groppa per vedere meglio il volto celato dall'elmo dell'individuo. -Marok- lo saluta.
L'altro gli rivolge un cenno del capo. -Felix... Il re ti cerca da molto: sei atteso nel cospetto del Re per pianificare la battaglia... Adesso il Signore si trova con la lucertol... Il drago- si corregge frettolosamente notando uno strano suono gutturale proveniente dalla mia gola. Felix mi interrompe parlando. -D'accordo. Grazie per l'informazione- risponde sintetico.
Marok scuote il capo. -Dovere. Ah.... Una domanda personale: cosa ci fai con Selvaggia ed un drago?-
La domanda pare prendere in contropiede Felix, così è la stessa Selvaggia a rispondere. -Eravamo andati a raccogliere il succo dei Fiori della Terza Luna: Felix conosce in posto in cui ne è pieno...- dice sorridendo al soldato, ovviamente non molto convinto. -Sì... Come no...- commenta borbottando prima di spronare il grifone allontanandosi. Appena il grifone s'è allontanato, ricomincio a volare prendendo velocità. -Che strana armatura...- commento. Felix sorride orgoglioso. -Il meglio del meglio dell'armeria di Menikin. Quello sul petto è lo stemma della famiglia di Marok. Il materiale di cui è fatta è un segreto che si tramanda da padre fabbro in figlo da sempre. Ecco il prezzo per non poter utilizzare la magia- commenta infine. L'affermazione mi sorprende. Quindi tutto questo è stato creato a mano... Mi guardo intorno, scorgendo in lontananza la Stalla dei Grifoni. Quell'imponente edificio, tutti quei fregi... Di certo i Diurni sono dei grandi artigiani. I miei pensieri vengono interrotti da un delicato tocco di Selvaggia.
-Siamo arrivati... Squama ed il Re sono di là!- dice solo. Così, virando piano, atterro vicino al mio compagno dalle squame di smeraldo.
SquamaVerde quasi non mi nota: è impegnato in una discussione con il Re. Tuttavia, appena quest'ultimo ci avvista, interrompe subito qualunque cosa stesse dicendo per salutarci: -Bentornato, Felix; Selvaggia, StelladiGhiaccio...- dice, indicandoci con dei cenni del capo che ricambiamo frettolosamente. Dopo i convenevoli, ed il resoconto del mio incontro con i Narug, Asperon ci aggiorna frettolosamente: -La popolazione ai confini stà cominciando ad evaquare. Delle truppe si sono già mosse verso i confini della città, mentre dei messaggeri si stanno dirigendo verso le città confinanti, per avvertirle del pericolo imminente; in più, il resto dell'esercito è pronto a combattere: i ruggiti dei draghi portano sempre sventura... Ed a quanto è vero, dato che i Narug sono in arrivo... Ma poco male: i grifoni saranno ben lieti di saggiarne le carni. Tuttavia... rimangono alcuni problemi.-
Tutti rimaniamo in silenzio, così il Re continua: -Anzitutto le difese, dato che da quanto mi avete detto non c'è più nemmeno il tempo di alzare una palizzata, dato che i Narug sono ormai troppo vicini: essendo un popolo pacifico, come ben sapete, Menikin è priva di mura. Certo, le case sono abbastanza protette dato che possono essere rese impraticabili a chi non è provvisto di ali, ma sarebbe comunque bene organizzare una difesa migliore che copra almeno il centro della città...Selvaggia, puoi provvedere?-
L'elfa scuote la testa. -Impossibile, sire: non avendo a disposizione un Amplificatore di Magia, la richiesta è per me impraticabile. Anche perché, i miei poteri sono divenuti più deboli...- e la sua voce si spegne, densa di vergogna e rammarico. Asperon la scruta curioso, ma tace. Felix, invece, le cinge le spalle: -Puoi comunque combattere con la spada, no? Swift sarà ben lieta...-
-Sì- risponde meccanica l'Elfa. -Quello sì-.
Il Re li stoppa con un cenno della mano, per poi rivolgersi a Squama: -E tu, drago: a che Guardiano sei votato?-
-A Squarrell, la Guardia della Terra- ribatte lui -Ed avrei teoricamente tutto il potere possibile per creare una cupola di rami degli alberi della foresta per difendere il centro città: ma se il drago nemico avesse malauguratamente la capacità di sputare fuoco, la gente che rimarrà dentro la cupola morirebbe asfisiata, morta nella città in fiamme. Neanche questo è possibile, Sire...-
Il Re pare nervoso, scruta l'acqua come a controbattere che le fiamme possono essere spente: ma la situazione non è plausibile, dato che la maggior parte degli elfi saranno impegnati nella battaglia, così si rivolge a me: -E tu, dragonessa... A quale Guardiano sei votata?-
La domanda mi lascia spiazzata un attimo: cosa avrei dovuto rispondere? Forse alla Guardiana dell'Aria, ma non somiglio certo ad un Drago d'Aria. Forse allora a Moony? Ma in che cosa consistono esattamente i poteri dell'Ombra?
Fortunatamente, SquamaVerde si mette in mezzo: -Lei è la Discepola. Non è votata ad alcun guardiano-
-Ma, diamine, prima avrà comunque ricevuto l'addestramento da uno dei Guardiani! Non è certo nata ieri...- Stupita, guardo Felix: l'elfo s'è fatto più nervoso, quasi disperato: la smania di combattere ha lasciato il posto all'amore per la propria città.
SquamaVerde ringhia, per poi guardare truce l'Elfo senza darmi il tempo di fiatare, il muso a pochi centimetri dal volto di Felix: i due si scrutano un momento, per poi rivolgere il loro sguardo verso di me. -Ho ricevuto il mio addestramento dalla Guardiana dell'Aria in quanto Discepola. Per il resto, non fate domande-.
SquamaVerde annuisce, mentre il Re soppesa la mia affermazione: -Drago d'Aria, dunque? Dall'apparenza non sembra. Eppure...- poi, a voce più alta profera: -Comunque, una difesa di vento non è possibile, giusto?-
Annuisco: -Non sono ancora abbastanza forte-.
Asperon annuisce riluttante: -quindi, le case rimarranno comunque sotto attacco dei Narug e del drago...-
Io e Selvaggia ci scambiamo uno sguardo d'intesa: è venuto il momento di dire...
Così, schiarendomi la gola, riferisco la mia decisione: -Il drago non si avvicinerà alla città: lo intercetterò prima e combatteremo l'uno contro l'altra ai confini della Capitale, o comunque in un altro luogo dove non potrà nuocere: se per voi va bene, sarò io a combattere contro il drago avversario, Sire-.
Felix annuisce, condividendo la mia scelta. Selvaggia mi guarda: è riluttante, ma anche lei d'accordo. L'unico che pare opporre resistenza è SquamaVerde: non dice nulla, ma si vede che è del tutto contrariato. Asperon fà un cenno del capo: -Ottimo. Un drago in città, un drago contro l'altro drago. Credo che vada bene, come difesa... Ma adesso, credo sia il momento di spostarci a palazzo, per lasciar discutere i nostri ospiti draconici da soli e per parlare con gli altri generali. Decisione di grande coraggio, StelladiGhiaccio... Ma vedremo come andrà avanti lo svolgersi degli eventi, perché il piano è decisamente azzardato. E' tutto: ci vediamo a Palazzo-. Detto questo, Asperon vola via veloce. Felix guarda un momento Selvaggia, il silenzio interrotto solo dall'acqua che scorre: anche la città pare tacere. Poi, il Diurno dice: -Sarà meglio andare da Cripto: dopo essere andati a palazzo con lui, dovremmo preparare i grifoni alla battaglia ed a provvedere a qualcosa per te: temo che ti dovrai accontentare delle armature da uomini, dato che le Elfe qui da noi non combattono-.
Selvaggia annuisce, scoccando un'occhiata a me ed a Squama, ammonitrice: -Non litigate- dice quasi allegra, mentre viene presa a braccia da Felix e portata verso le stalle in volo.
Appena se ne vanno via, SquamaVerde comincia a scavare nel terriccio con le unghie, infuriato: i suoi occhi sono tanto rabbiosi che provo l'istinto di allontanarmi. Ma sono una dragonessa, quindi devo farmi valere anche con gli amici. Un altro secondo, poi il drago verde esplode: -Cosa ti è saltato in mente?! Pensi che sia un gioco? Anche se sei stata addestrata da Bijuk in persona, non sei all'altezza di affrontare un drago! Perché non hai lasciato questo compito...-
-Ti pare il caso, nelle tue condizioni? Se il drago sapesse sputare fuoco, con le tue ali appena guarite non dureresti molto... E nemmeno i tuoi poteri della terra ti possono aiutare! Sono un drago, ora, quindi è giusto che mi comporti da tale!-
-Sei troppo importante per rischiare di morire alla prima battaglia! Ed io cosa dovrei fare, aspettare così?-
Il suo tono è critico, ma anche implorante in minima parte: attorno a lui, hanno cominciato a crescere alcune piante spinose con fiori scuri. Ignorandole, guardo SquamaVerde con rabbia delusa. -C'è sempre una prima volta: e se non imparo a combattere anche la razza a cui appartenevo e quella a cui appartengo, tanto vale che mi ritiri subito: ormai è stato scelto, sei uno contro tutti. Rassegnati-.
Il drago ringhia impotente, mentre le piante accanto alle sue zampe si rinsecchiscono a poco a poco. -Me la saprò cavare, abbi fede: anche perché, vedrò di combatterlo vicino al fiume-.
Lui mi guarda scettico: -E allora?-
-E allora... Il fuoco si combatte con l'acqua, no?-
Lui mi guarda abbozzando un sorriso. -Sperando... Sei una folle, ma non abbiamo altra scelta-.
Lo guardo con aria di falsa sufficienza: -Puoi dirlo forte... Comunque, anche tu avrai da combattere: quindi evita di pensare troppo a me-
-Lo farò...-
Ci guardiamo un ultimo momento, e tutto sembra quasi fermarsi per la tale affinità nei nostri sguardi.
Ma tutto viene interrotto da una voce familiare: -Ehm... Draghi...-
E' Felix, armato di tutto punto: evidentemente ha fatto in fretta. Oppure il nostro dialogo si è protratto per molto più tempo rispetto a quello che mi è sembrato.
Appena vede che lo guardiamo, l'Elfo ci aggiorna veloce: -Squama, tu devi andare verso Stalle. Stella, tu dirigiti verso la Cascata, dove ti attende una parte dell'esercito: pare che da lì arriverà il tuo tanto atteso avversario. Nessuna contestazione: i piani vengono dall'alto. In posizione tra massimo cinque minuti. Buona fortuna-.
Detto questo, vola via, mentre Cripto, vestito di un'armatura metallica leggera, lo aspetta poco distante. Io e SquamaVerde ci scrutiamo un momento, annuendo complici: poi, contemporaneamente, spicchiamo il volo verso due parti opposte, allontanandoci verso le nostre posizioni... Ed il nostro destino.
Friday, February 1, 2008
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1 comment:
Bel capitolo. Devo proprio dire che la storia si stà facendo eccitante. Ed anche la battaglia si promette tale. Non vedo proprio l'ora di vedere cosa accadrà dopo ^_^
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