Monday, June 11, 2007
Vita da drago #31: "Rembin, Felix!"
L'ombra estrae un pugnale e apre una profonda ferita nella zampa del drago, rendendo la zampa inutilizzabile. SquamaVerde ringhia di dolore e tira su la zampa ferita. Fà per colpire il misterioso assalitore, ma con velocità incredibile quest'ultimo schiva l'attacco e punta ad un'altra zampa. E' un'attimo: con un colpo agile, la figura pratica un taglio alla seconda zampa anteriore del drago. Questa volta però il drago riesce a colpirlo con le zanne. Poi però le zampe gli cedono e si ritrova bloccato con le zampe anteriori a terra, con un turbinio di ali. La figura scivola via per un istante, poi dall'alto gli colpisce con una freccia entrambe le ali, unendole con la freccia. Squamaverde non può scappare. Allora la figura si avvicina, evitando con grazia inquietante i morsi che il povero drago prova ad impartirgli... Si avvicina ad una spalla, pronto a sollevargliela e ad impartigli un colpo mortale al cuore. Non posso più resistere: pur essendo incapace di muovermi per le ferite subite, emetto un ringhio, meno potente di quello che spero, ma sufficiente: la misteriosa creatura s'alza in volo e s'avvicina a me. Allora posso notare qualcosa di più sul suo aspetto: è coperto da un mantello ma sembra deforme: ha una specie d'enorme gobba. Inoltre, il mantello non gli copre le braccia, che sono muscolose ed allenate. Non provo neanche a colpirlo: è troppo veloce. Si avvicina sempre di più. E' a pochi metri dal mio muso, quando odo la voce di Selvaggia: -No! Rembin, Felix!- La figura si volta, attratta dalla voce dell'elfa. Anche io giro la testa, in tempo per vedere Selvaggia entrare ansimante nella radura... Ed il grifone con cui aveva combattuto balzarle addosso.
Tuesday, June 5, 2007
Vita da drago #30: L'ombra alata
I due grifoni, dopo un momento di stordimento, cambiano completamente il loro obbiettivo di caccia e si gettano contro di SquamaVerde. Selvaggia scende dal drago e colpisce una delle bestie con un'altra pietra, l'ultima a lei rimasta. Il grifone colpito cambia direzione e si butta a peso morto su di lei, ma l'elfa riesce a scansarsi lateralmente con un abile balzo. La creatura scrolla allora la testa sbuffando, poi si avventa nuovamente su di lei, spingendola con un botto al di fuori della radura. Mi volto verso SquamaVerde: il drago sovrasta con la sua mole il possente grifone maschio, che quasi appiattito a terra e gli soffia contro con un fare felino, la coda frustante l'aria e gli artigli sguainati. Un istante dopo, le ali piumate della bestia fremettero ed ello saltò contro SquamaVerde, mirando alla gola. Del fumo allora esce dalle narici di SquamaVerde, che con una poderosa zampata sospinta da tutto il corpo, che manda il grifone a schiantarsi contro un albero. Uno schiocco agghiacciante rimbomba nella radura, segno che un osso dell'ala del grifone si è rotto durante la caduta. Ora l'animale somiglia ad un vecchio re che deve essere ucciso da un giovane soldato: altero e solenne. SquamaVerde si stà giusto avventando su di lui quand0 una strana ombra piomba dal cielo e si dirige come un fulmine verso la zampa di SquamaVerde...
Sunday, June 3, 2007
Vita da drago #29: Grifoni
Dopo alcune ore di volo, atterro esausta. Mi sento completamente svuotata di ogni emozione... Rimango qualche minuto a fissare il terriccio ai miei piedi, poi alzo la testa rinvigorita: non mi posso lasciare andare così. Devo trovarmi altri amici con cui andare alla ricerca di Moony: e questa volta non commetterò l'errore di liverare chi sono. Allora comincio a camminare per la foresta, diretta chissàdove.
Dopo una mezzoretta di cammino mi accorgo di essermi persa, ma non m'importa. Faccio qualche altro passo quando sento uno strano suono: una specie di pigolìo, simile al verso di una piccola aquila ma più profonda...Mi dirigo verso la fonte di quel sono e vedo una piccola creatura che piange in mezzo ad una piccola radura dalla quale non ero mai passata: ha la testa e le ali di un aquilotto, con due grandi occhi gialli, il becco adunco ed il piumaggio marroncino. Il corpo, invece, non ha niente di aquilino: quattro zampe artigliate possenti e fulve, una coda leonina che finisce con un batuffolino color cioccolato. In altre parole, un cucciolo di grifone piange al centro della radura davanti a me. Il mio protettivo istinto umano mi dice di correre da lui, mentre l'istinto dragonesco mi sussurra di andarmene via e di lasciarlo lì... Ma come si può resistere ad una creatura così indifesa? Mi avvicino al cucciolo, e noto subito che ha un'ala trafitta da una freccia... Allora trotterello velocemente vicino a lui. Troppo tardi mi accorgo di due enormi figure che piombano dal cielo davanti a me: due grifoni adulti, poco meno grossi di me, probabilmente genitori del cucciolo. Uno dei due, più possente dell'altro (probabilmente il padre) emette uno strillo acuto diretto all'altro ed insieme cominciano ad avvicinarsi a me, che indetreggio fino a trovarmi con le spalle ad un albero. Solo allora i due grifoni si lanciano contro di me con un balzo fulmineo. Provo a volare via, ma il peso delle due creature combinato all'agitazione dettata dalla circostanza mi rimandano subito a terra. Non posso fare nulla. I due animali cominciano allora a mordermi con il becco acuminato e a graffiarmi con i poderosi artigli. Le loro manovre puntano ad un unico risultato: farmi rovesciare di schiena, dove le squame sono più morbide e più facili da sbranare. Lentamente, riescono nel loro intento: cominciano a spingermi di lato. Resisto ad un paio d'assalti, poi cado a terra. I due, allora, cominciano ad attaccarmi con più foga, strappandomi brandelli di carne dalla pancia. Il dolore mi pervade: a nulla serve contrattaccare. Quando proprio sembra arrivata la mia ora, vedo un sasso volare e colpire uno dei grifoni, che si gira con un ringhio. Un'altra pietra precede il ringhio del secondo grifone. Allora un profondo e rabbioso ruggito squote la radura. Alzo un poco il collo e vedo SquamaVerde che atterra accanto al cuccioletto. Sopra di lui, con un grido, Selvaggia tira un'altra pietra, che colpisce in pieno muso un grifone. La mia fine non è ancora giunta.
Dopo una mezzoretta di cammino mi accorgo di essermi persa, ma non m'importa. Faccio qualche altro passo quando sento uno strano suono: una specie di pigolìo, simile al verso di una piccola aquila ma più profonda...Mi dirigo verso la fonte di quel sono e vedo una piccola creatura che piange in mezzo ad una piccola radura dalla quale non ero mai passata: ha la testa e le ali di un aquilotto, con due grandi occhi gialli, il becco adunco ed il piumaggio marroncino. Il corpo, invece, non ha niente di aquilino: quattro zampe artigliate possenti e fulve, una coda leonina che finisce con un batuffolino color cioccolato. In altre parole, un cucciolo di grifone piange al centro della radura davanti a me. Il mio protettivo istinto umano mi dice di correre da lui, mentre l'istinto dragonesco mi sussurra di andarmene via e di lasciarlo lì... Ma come si può resistere ad una creatura così indifesa? Mi avvicino al cucciolo, e noto subito che ha un'ala trafitta da una freccia... Allora trotterello velocemente vicino a lui. Troppo tardi mi accorgo di due enormi figure che piombano dal cielo davanti a me: due grifoni adulti, poco meno grossi di me, probabilmente genitori del cucciolo. Uno dei due, più possente dell'altro (probabilmente il padre) emette uno strillo acuto diretto all'altro ed insieme cominciano ad avvicinarsi a me, che indetreggio fino a trovarmi con le spalle ad un albero. Solo allora i due grifoni si lanciano contro di me con un balzo fulmineo. Provo a volare via, ma il peso delle due creature combinato all'agitazione dettata dalla circostanza mi rimandano subito a terra. Non posso fare nulla. I due animali cominciano allora a mordermi con il becco acuminato e a graffiarmi con i poderosi artigli. Le loro manovre puntano ad un unico risultato: farmi rovesciare di schiena, dove le squame sono più morbide e più facili da sbranare. Lentamente, riescono nel loro intento: cominciano a spingermi di lato. Resisto ad un paio d'assalti, poi cado a terra. I due, allora, cominciano ad attaccarmi con più foga, strappandomi brandelli di carne dalla pancia. Il dolore mi pervade: a nulla serve contrattaccare. Quando proprio sembra arrivata la mia ora, vedo un sasso volare e colpire uno dei grifoni, che si gira con un ringhio. Un'altra pietra precede il ringhio del secondo grifone. Allora un profondo e rabbioso ruggito squote la radura. Alzo un poco il collo e vedo SquamaVerde che atterra accanto al cuccioletto. Sopra di lui, con un grido, Selvaggia tira un'altra pietra, che colpisce in pieno muso un grifone. La mia fine non è ancora giunta.
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